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Anche per l’olio di oliva e i suoi derivati, la veste è diventata importante e trainante.
In passato le confezioni per l’olio erano in latta da 3/5 litri, in seguito si è passati al vetro che mostrava il colore del prodotto … l’occhio del consumatore voleva la sua parte.
Ma,c’è sempre un ma. Il vetro trasparente non va bene, occorre un pack colorato, marrone, verde, insomma un contenitore che rallenti il più possibile l’azione di fotosensibilizzazione dei pigmenti presenti nell’olio.
In seguito si passa alle bottiglie da 1 litro e poi da 0,75 litro.
Ma non basta. Non ci sono più le famiglie numerose, i componenti della famiglia si sono ridotti e , sono aumentati i single.
Occorrono contenitori più piccoli, dimensionati al loro utilizzo reale, per preservarne la bontà una volta aperto. E si arriva a bottigliette da 500 / 250 ml.
Tutto ciò è legato anche ad una maggiore cultura e informazione del consumatore, che vuole assaggiare,sperimentare, diventando un intenditore disponibile alle proposte.
Attirare con il prezzo inferiore al concorrente non è sufficiente, occorre carpire l’attenzione sulla qualità, sul marchio; ecco l’importanza del packaging esterno che con la forma, il supporto e la grafica, diventa vincente.
Sempre più vengono chieste soluzioni o semplici contenitori, per proporre l’olio extra vergine di oliva, per l’aceto balsamico e tutti i vari derivati alimentari.
Non ci sono linee guida, ci sono diverse esigenze a cui rispondere. Si parte dal semplice ondulatino avana, naturale, alla scatola con immagine fotografica, al tubetto rivestito con carta, tessuto e tappi metallici, al cilindro rivestito con legno e tappi in legno, alla classica scatola di legno naturale o alla più ricercata cassa di legno, verniciata e personalizzata.
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