Il contenitore del prodotto deve attrarre l’attenzione del cliente e comunicare visivamente.
Il packaging in generale deve distinguere il prodotto dai concorrenti, deve identificare il logo, deve valorizzare la proposta; Il packaging diventa un venditore aggiunto, un silent salesman, come era definito oltreoceano, “ un soggetto non dotato di parola, ma pronto a lanciare messaggi nel circuito linguistico e abile a farsi capire”.
La grafica e la veste devono essere in connubio con la forma, i materiali della scatola, dell’astuccio. Due esempi.
Possiamo aver messo a punto un motore eccezionale, ma se non abbiamo curato la carrozzeria, probabilmente pochi acquisteranno la macchina.
Sul contenitore non serve indicare “ vino “, perché se il cliente è entrato in una enoteca, o si trova tra scaffali di vino, molto probabilmente è interessato ad acquistare del vino.
Ma davanti a degli scaffali, il cliente potrebbe deve essere attratto, da dei colori, da un logo già conosciuto, da una forma particolare o da delle dimensioni fuori standard., .. dobbiamo alzare la manina per dirgli “ siamo qui" ! !!!
Ma diciamocela tutta, filosofeggiare va bene, ma poi molto spesso quello che conta è l’intuizione giusta, il colpo di creatività e di genio, che fanno la differenza.
Roberto Tabarini
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